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“Negli anni 60 Cesare Mosti inizia un percorso come tecnico nel settore del biliardo e dopo essersi impossessato completamente del mestiere, inizia il suo viaggio nella produzione di biliardi di qualità. E così avanti fino agli anni 80, quando inizia “la moda” dell’importazione di prodotti di scarsa qualità dalla Cina.

E lei cosa fece?

Io puntavo tutto sulla manifattura classica italiana insegnando personalmente ai miei artigiani come si deve costruire un biliardo di qualità: pensate che un operaio ha bisogno di 15 anni per apprendere ogni segreto ed ogni manualità, fatta di gesti costantemente maturati in questa bottega dell’arte.

E da allora quali sono state le sue strategie?

Aumentare ancora lo standard della qualità, costruendo un grande show room dove poter far vedere tutte quante le mie creazioni, così pian piano si sono avvicinati tanti clienti importanti; dopodichè ho pensato anche a tanti appassionati meno danarosi, creando anche prodotti più economici ma comunque di qualità, alla quale non vogliamo mai rinunciare.

E per quanto riguarda il futuro, cosa pensa di fare?

Continuare nelle ricerche, nell’inseguimento delle maestranze locali, lavorando con l’entusiasmo dei bambini, sperando sempre nel buon gusto delle persone.”

The intervew: meeting with Cesare Mosti:
“In the 60 years, Cesare Mosti started a carrer as a technical in the billiards’ sector and after he become keen on this profession, he started his good billiards’ production. Until the 80 years, when import of the China poor quality billiards started.

And you, what did you do?

I staked one’s all on the classic italian manufacture, teaching my artisans to produce a quality billiard; a worker have needed of 15 years to learn all manual ability ans secret, costantly develop in this art store.

What has his strategy been ever since?

Increase the standard quality, producing a big show room where expose all my creations, so a lot of important client has approach; after which also less rich people creating economical billiards but quality.

For the future what will you do?

Continue to research with the local workers, hope in the appreciate of the people.”